16 Feb Dialoghi sull’educazione alla Pace: intervista a Luisa Fatigati
«Noi che facciamo parte di CISV, un’associazione che ha l’educazione alla Pace come fondamento, che cosa facciamo di fronte a tutti i conflitti che ci circondano come ad esempio la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese? Dall’esigenza di dare risposta a questa domanda, espressa in primo luogo dal gruppo dei ragazzi del Junior Branch di Napoli, è nato il progetto dei “Dialoghi sull’educazione alla Pace”. Il confronto continuo tra soci adulti e JB e il passaparola e lo scambio di idee con le altre sezioni locali, ci hanno portato a definire concretamente questa idea».
Racconta durante questa intervista Luisa Fatigati, presidente della Unità Locale campana, ultima nata della grande famiglia di sezioni che costellano il territorio nazionale.
Primi passi
Il percorso dei “Dialoghi sull’educazione alla Pace ” è iniziato con una serie di attività organizzate dall’Unità Locale, che sono culminate alla fine di ottobre in un workshop in collaborazione con il CNR RISS e il CNR DSU – Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace. L’attività ha coinvolto gli istituti di ricerca del CNR per un approfondimento scientifico sui temi del Conflitto e dell’educazione alla Pace. Il progetto vuole diventare un viaggio attraverso la penisola, volto ad approfondirne temi e attività in tutte le sezioni CISV Italia che vorranno raccoglierne il testimone.
La sezione di Firenze ha aderito con entusiasmo alla staffetta per organizzare la seconda tappa di questo workshop itinerante: una sorta di passaggio del testimone. Durante questo incontro, l’Unità Locale ha restituito i risultati del percorso realizzato fino a quel momento, in attesa dei nuovi appuntamenti in sinergia con le altre sezioni locali dell’associazione.
Obiettivi
La conclusione perfetta per questo percorso, ancora in fase di studio, sarebbe un’attività finale “di confine” dal forte valore simbolico, condivisa tra la sezione italiana CISV Gorizia e la slovena Nova Gorica, unite nel ruolo di “Capitale europea della cultura 2025”. Un incontro congiunto sul tema dell’educazione alla Pace sarebbe molto stimolante in un’ ottica di cooperazione e condivisione progettuale tra le due città.
Contenuti
CISV è un’associazione che da più di 60 anni si occupa di educazione alla Pace e alla cittadinanza attiva, contribuendo alla formazione di comunità inclusive e responsabili. La motivazione che ha spinto la nascita del progetto è stata proprio il bisogno di una riflessione su cos’è il conflitto e la necessità di un percorso di educazione per la costruzione una società più equa e giusta.
I cicli di incontri si chiamano “Dialoghi sull’educazione alla Pace” proprio per sottolineare un atteggiamento partecipativo, condiviso e intergenerazionale. Le attività educative intendono promuovere la consapevolezza sulle dinamiche dei conflitti, incoraggiare la comprensione reciproca e il dialogo interculturale.
Workshop
La progettazione del workshop itinerante e la costruzione di collaborazioni con altre associazioni sul territorio consolidano questa rete di conoscenze e azioni finalizzate alla pace.
I workshop seguono un format più partecipativo, come nel caso dello “Stand up: come definire il Conflitto e le possibili risoluzioni”. Durante l’attività è di fondamentale importanza capire come la parte opposta spiegherebbe la propria prospettiva e se si possa accettare un altro punto di vista della stessa storia. Accanto a questi vengono proposti i dialoghi interdisciplinari con i ricercatori, sociologi, urbanisti, giuristi, con lunghe esperienze in territori di conflitti e in ambito educativo.
Alcune attività tenute durante i workshop dei “Dialoghi sull’educazione alla Pace” sono declinate anche per i ragazzi più giovani. Come ad esempio quelle tenute dai nostri JB per i 12enni, traducendo per questi ultimi quello che è stato recepito durante i loro workshop sul conflitto personale e sul conflitto territoriale. Attraverso l’attività “Stand Up: non mi piace questo, non mi piaci tu” i partecipanti diventano consapevoli di come i conflitti possano assumere forme diverse e li si incoraggiano a concentrarsi sul conflitto stesso e non sull’altra persona/persone.
Focus del progetto
«Il focus del progetto non è solo sulla guerra e la risoluzione del conflitto, ma proprio l’educazione. L’obiettivo è quello di creare un’ intera comunità educante, che abbia il tema della Pace come valore.
Imparare a conoscere i conflitti e la loro risoluzione ci aiuta a capire come questi possano sorgere deliberatamente o meno e ci aiuta a comprendere come contribuire a realizzare una loro risoluzione pacifica. Non abbiamo gli strumenti per dare la soluzione assoluta. Il conflitto è una situazione inalienabile nella natura umana, tuttavia l’obiettivo è quello di trasformarlo in un conflitto non violento. E’ lo scontro che va eliminato, stimolando il dialogo e l’ascolto attivo come strumenti di coesione sociale, per favorire la creazione di reti, attraverso un discorso permeabile e non esclusivo».
Idee future
Durante l’intervista, Luisa Fatigati aggiunge che il progetto dei “Dialoghi sull’educazione alla Pace” si presta a molteplici declinazioni. Nel 2025 Napoli ospiterà un programma CISV Horizon, che per sua stessa natura potrebbe adottare questo tema e portare i risultati dell’attività nel territorio.
Allo stesso tempo, i rappresentanti del Junior Branch (il gruppo dei soci CISV dai 15 ai 25 anni), adeguatamente formati, potrebbero esportare questa esperienza in ambito CISV International.
Le idee future includono la creazione di un database interattivo, l’elaborazione di un curriculum educativo per la gestione dei conflitti e il rafforzamento della rete tra accademia, società civile e istituzioni pubbliche.
Infine l’elaborazione di materiali di supporto, delle piccole pubblicazioni, che possano essere comunicate nelle scuole per uscire dal contesto dell’associazione e avere un impatto concreto nella collettività, a partire dalla fascia d’età dei piccolissimi. Infatti secondo il pensiero della fondatrice CISV Doris Twitchell Allen, bisogna guardare ai bambini come potenziali attori del cambiamento sociale.
Conclude Luisa:
«Io sono un’urbanista e un architetto. Mi piace la metafora della Pace espressa da Maria Montessori durante discorso tenuto a Ginevra nel 1932. Come nel caso di un incendio all’interno di una biblioteca o di un museo dove sono custodite opere d’arte, quando le fiamme si esauriscono e il fumo svanisce si dice che si respira aria di pace. Ma in realtà non è così perché nel frattempo l’incendio ha bruciato e distrutto libri e opere di valore.
La Pace non è solamente assenza di guerra. Questo è un concetto di senso negativo. Invece, bisogna pensare alla Pace in senso positivo, come una forza costruttrice, che lavora attraverso l’educazione».