Dialoghi sull’educazione alla pace. Seconda tappa: Firenze

Il primo dicembre 2024 si è svolta a Firenze la seconda tappa dei “Dialoghi sull’educazione alla pace”.

Il progetto “Dialoghi sulla Educazione alla Pace” si pone l’obiettivo di riflettere sul tema del conflitto e della pace cercando proposte educative per la costruzione di una società più equa e giusta. L’incontro segna una tappa ulteriore del workshop itinerante che ha preso le mosse da Napoli, su iniziativa della Ul Napoli e in collaborazione con CISV Italia, CNR IRISS e CNR DSU – Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace.

Nella tappa ospitata da CISV Firenze, la delegazione ha raccontato il percorso finalizzato a Napoli, cioè la realizzazione di tre attività facilitate sul contenuto educativo Conflitto e Risoluzione, e di tre incontri – con ricercatori, operatori di pace, esponenti del mondo della cultura e dell’educazione – e lecture che hanno fornito approcci ed esempi per approfondire assieme la comprensione dei conflitti a grande scala. I Junior Branch e i rappresentatnti dell’Unità Locale Napoli hanno dialogato con il ramo Junior della sezione CISV Firenze e con alcuni partecipanti della sezione di Modena,  restituendo gli esiti del percorso fin qui realizzato nel capoluogo campano, in una sorta di “passaggio del testimone” che ne vuole favorire il proseguimento attraverso tutto il territorio italiano.

Introduzione del progetto “Dialoghi sull’educazione alla pace”.

La Presidente dell’Unità Locale Napoli Luisa Fatigati ha introdotto l’incontro raccogliendo in cerchio i presenti. Ha dunque presentato il percorso dei Dialoghi come fin qui realizzato. Il progetto ha visto la collaborazione di 2 istituti di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), di operatori di pace, abitanti dei beni comuni della città, con la partecipazione di  tutti i soci della Ul Napoli. Si è articolato in quattro azioni principali:

1. Stand Up.

Attraverso il format “Stand Up”, giovani e adulti hanno partecipato ad attività e riflessioni sul conflitto, esplorandone cause, manifestazioni e soluzioni. Queste attività hanno evidenziato il potenziale trasformativo dell’educazione alla pace, mostrando come i conflitti possano essere occasioni di apprendimento e cambiamento.

2. Dialoghi Interdisciplinari sull’Educazione alla Pace.

Esperti di sociologia, diritto internazionale, urbanistica e pedagogia hanno approfondito le dimensioni sociali, culturali e territoriali dei conflitti, offrendo strumenti concettuali e operativi per favorire il dialogo interculturale e la risoluzione pacifica.

3. Collaborazione con le Comunità Locali

La partecipazione di realtà territoriali, come il comitato dell’ex Asilo Filangieri, ha integrato il progetto con le specificità locali, promuovendo un approccio dal basso nella definizione degli interventi.

4. Workshop Scientifico e Costruzione di Reti

L’incontro finale realizzato a Napoli, organizzato insieme  al Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace del CNR, ha avviato la costruzione di una rete di competenze, per sviluppare un “vocabolario comune” sull’educazione alla pace e favorire iniziative condivise tra le sezioni locali CISV Italia.

Le attività educative, caratterizzate da un approccio partecipativo, hanno promosso consapevolezza sulle dinamiche dei conflitti, incoraggiato la comprensione reciproca e integrato dialogo interculturale e riflessioni interdisciplinari come strumenti di coesione sociale. La progettazione del workshop itinerante e la costruzione di collaborazioni territoriali hanno consolidato una rete di conoscenze e azioni per la pace. Le prospettive future includono: la creazione di un database interattivo, l’elaborazione di un curriculum educativo per la gestione dei conflitti e il rafforzamento delle reti tra accademia, società civile e istituzioni pubbliche, confermando il ruolo cruciale della cittadinanza attiva nella promozione della giustizia sociale.

Dialoghi in cerchio

Durante  la seconda tappa dei dialoghi sull’educazione alla pace a Firenze, il sociologo Paolo Landri e l’urbanista Gabriella Esposito De Vita hanno stimolato il dialogo con i partecipanti: i JB di Napoli, Firenze e Modena. I due ricercatori hanno proposto una forma dialogica che ha percorso il cerchio con domande stimolanti  che hanno sollecitato la riflessione dei partecipanti.

Gli spazi del conflitto

In particolare Gabriella Esposito ha sollevato il tema della trasformazione spaziale dei conflitti, focalizzandosi ad esempio sulle barriere fisiche erette a Belfast: infrastrutture che, dalla fine degli anni ’60, hanno separato le comunità cattolica e protestante in un periodo segnato da violenza e tensioni politiche. Queste barriere, erette con l’obiettivo dichiarato di ridurre gli scontri tra comunità, rappresentano una materializzazione del conflitto, una “spazializzazione” che cristallizza la divisione identitaria nello spazio urbano. Questi muri sono al contempo strumenti di esclusione e di comunicazione: separano ma, attraverso i simboli e le narrazioni che oggi li decorano, sono diventati mezzi per raccontare una storia condivisa di sofferenza e resistenza.

Gabriella ha guidato il dialogo partendo da una domanda centrale: in che modo l’urbanistica diventa uno strumento di separazione e al contempo di negoziazione in città segnate dal conflitto? Un aspetto cruciale emerso nel dialogo è stato il ruolo dello spazio urbano non solo come contenitore del conflitto, ma come possibile strumento per la sua trasformazione.

Collegando l’esperienza di Belfast ai temi dei Dialoghi sull’Educazione alla Pace, è stata offerta una prospettiva educativa: comprendere il significato delle barriere fisiche è il primo passo per immaginare città che superino queste divisioni. L’educazione alla pace si traduce anche nella capacità di leggere il territorio, di analizzare le sue divisioni e di coinvolgere le comunità locali nella trasformazione degli spazi del conflitto. La trasformazione urbana non può prescindere da un coinvolgimento attivo delle comunità, che devono essere protagoniste nel ridefinire i propri spazi: i territori segnati dal conflitto devono diventare spazi di coabitazione, dove la giustizia spaziale e il rispetto delle diversità si intrecciano in una visione condivisa del vivere insieme.

Il ruolo del linguaggio

Paolo ha esplorato il ruolo del linguaggio, verbale e non verbale, nei contesti di conflitto e di costruzione della pace, sottolineando come il linguaggio possa essere sia uno strumento di violenza simbolica – attraverso parole stigmatizzanti e propaganda – sia un mezzo per costruire relazioni basate su empatia e accettazione.

Uno dei temi centrali del suo intervento è stato il concetto di vulnerabilità condivisa. Secondo Landri, il riconoscimento della vulnerabilità comune rappresenta un punto di partenza per superare le logiche di scontro. Al contrario, l’ostinata affermazione di una “verità unica” alimenta la conflittualità, limitando il dialogo e la possibilità di costruire una pace duratura. Si è poi discusso l’impatto del nazionalismo e delle barriere fisiche e simboliche nei conflitti tra Stati, evidenziando come queste dinamiche siano spesso alimentate da una comunicazione che polarizza piuttosto che unire. Paolo ha invitato a riflettere, in alternativa, sull’adozione di un pensiero creativo che consenta di immaginare soluzioni nuove e condivise.

Infine, si è soffermato sull’importanza della giustizia riparativa, interrogandosi se sia giusto che la storia venga scritta solo dai vincitori. Per Landri, i processi di pace richiedono una riscrittura collettiva delle narrazioni, capace di includere voci diverse e di superare i conflitti attraverso pratiche dialogiche.

Dialoghi sull’educazione alla pace. È partito da Napoli il workshop itinerante.

A Napoli si è svolta la prima tappa dei Dialoghi sull’educazione alla pace. Ma cosa si intende per Pace?

La fine della guerra?  Sicuramente si. Tuttavia la pace non è solo la cessazione del conflitto, ma la costruzione di una società più giusta e più equa. Perciò educare alla pace significa proprio lavorare per costruire questo modello di società.

CISV Italia sta promuovendo un ciclo di dialoghi sulla educazione alla pace, un percorso nato dall’iniziativa dell’Unità Locale Napoli, per cercare di capire  insieme come intraprendere questo lavoro di costruzione.

Educazione alla Pace

Da oltre sessant’anni CISV si occupa di educazione alla pace e di cittadinanza attiva. In un momento come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una grande crisi e da numerosi conflitti tra i popoli tuttora in corso nel mondo, è importante definire l’idea di  pace e di come può essere possibile contribuire alla risoluzione dei conflitti in ogni dimensione della vita.

La nostra associazione  ha iniziato questo percorso durante la Tavola Rotonda organizzata  in occasione  del Raduno Nazionale 2024 a Lignano Sabbiadoro, durante la quale le associazioni CISV Italia, Amnesty International e Non Dalla Guerra si sono confrontate insieme ai soci giovani e adulti di CISV Italia  su questo tema più che mai attuale.

Cosa si intende per Pace?

L’Unità Locale Napoli ha iniziato ad approfondire il tema dell’educazione alla pace proponendo attività ai membri del proprio Junior Branch sul contenuto educativo Conflitto e Risoluzione. Si è trattato della primissima tappa di un percorso finalizzato a trovare risposte agli interrogativi, da parte dei più giovani, su cosa potessimo fare, in quanto soci CISV, rispetto ai conflitti che ci circondano.

UL Napoli Dialoghi sull'educazione alla pace.1Il primo passo del percorso è stato creare uno spazio di confronto e comprensione sul significato di  conflitto, e di come le risoluzioni possano applicarsi a situazioni diverse, in momenti diversi, in un continuo dinamismo di equilibri. Imparare a conoscere i conflitti e la loro risoluzione ci aiuta a capire come questi possono nascere, deliberatamente o in altro modo, e cosa si può fare per contribuire a realizzare, di volta in volta, la loro risoluzione pacifica.

Una seconda attività ha avuto come obiettivo quello di rendere i partecipanti consapevoli di come i conflitti possano assumere forme diverse e successivamente a incoraggiarli a concentrarsi sul conflitto stesso e non sull’altra persona/persone.

UL Napoli Dialoghi sull'educazione alla pace.2Grazie alla disponibilità di esperti come il socio Giuseppe Pace, urbanista con progetti di ricerca in Israele e Gianmarco Pisa, operatore dei Corpi Civili di Pace, è stato possibile organizzare il primo ciclo di Dialoghi sull’Educazione alla Pace, in collaborazione con il CNR IRISS

I ragazzi del Junior Branch di Napoli hanno raccontato le attività realizzate in precedenza e la definizione di conflitto, ottenuta a partire dai conflitti vissuti personalmente.

Giuseppe Pace, socio esperto delle dimensioni territoriali dei conflitti e del patrimonio culturale in aree belliche, e Gianmarco Pisa, operatore dei Corpi Civili di Pace, hanno presentato storie in merito al  lavoro da loro svolto nei territori di guerra. 

Al primo è seguito un secondo incontro per i Dialoghi sull’Educazione alla Pace, organizzato in collaborazione tra UL CISV Napoli, CNR IRISS ed il Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace del CNR DSU,  avente come tema i conflitti su larga scala. 

Giuseppe Pace e Gianmarco Pisa hanno offerto due lecture:

  • Frammenti per una pace israelo-palestinese.
  • Dal conflitto alla costruzione della pace: approcci ed esempi per approfondire la comprensione dei conflitti a grande scala.

 

Infine, il  19 ottobre 2024, si è svolto sempre a  Napoli il Workshop: Dialoghi sulla Educazione alla Pace.

Anche questo evento  si è svolto in collaborazione con il CNR IRISS e il CNR DSU – Laboratorio Scienza e Dialogo per la Pace e ha coinvolto gli istituti di ricerca del CNR per un approfondimento scientifico sui temi del Conflitto e dell’Educazione alla pace.

I sociologi Paolo Landri e Adriana Valente hanno presentato ricerche in ambito educativo; Gabriella Esposito De Vita, socia urbanista, ha raccontato le barriere fisiche che hanno segnato il territorio di Belfast e i lavori artistici che configurano tentativi per superarle; Giovanni Carlo Bruno, ricercatore di Diritto internazionale ed europeo dei diritti umani ha commentato alcuni documenti internazionali come la Carta delle Nazioni Unite, il documento che di fatto contribuisce al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

OBIETTIVI

Questi incontri che si sono svolti a Napoli rappresentano soltanto la prima tappa dei Dialoghi sull’educazione alla pace. Perchè in  seguito ai notevoli risultati ottenuti con questi primi eventi in termini di entusiasmo e consapevolezza, CISV Italia si propone di creare  workshop itineranti presso tutte le sezioni locali della nostra associazione, per raccogliere contributi sul tema della educazione alla pace, con l’obiettivo di definire un vocabolario comune, una  sorta di manifesto, utile per esportare l’argomento e i risultati di questi dialoghi  anche all’interno delle scuole, al mondo associativo in generale e verso CISV International

La sezione di Firenze ha aderito alla staffetta  per organizzare  la seconda tappa italiana di questo workshop itinerante: il giorno 1 dicembre 2024, il capoluogo toscano ospiterà una delegazione di Napoli, in una sorta di passaggio del testimone, durante il quale l’Unità Locale restituirà i risultati del percorso fin qui realizzato, favorendone la continuità e in attesa dei nuovi appuntamenti.

Grazie a tutti!

 

Generalmente s’intende per pace la cessazione della guerra: ma questo concetto negativo non è quello della pace. (…) La guerra potrebbe paragonarsi all’incendio di un palazzo pieno di opere d’arte e di oggetti preziosi: quando esso è ridotto in ceneri fumanti e soffocanti, il disastro è consumato sino in fondo. Ebbene, quelle ceneri, quel fumo che impedisce di respirare, possono paragonarsi alla pace quale è intesa nel mondo. (…). La Pace ha il suo lato positivo nella ricostruzione della società umana su basi scientificamente determinate. L’armonia sociale pacifica deve avere una base unica e questa non può essere che l’uomo stesso.

Maria Montessori

Pedagogista, scienziata, neuropsichiatra infantile.