Si può educare alla Pace? Tre associazioni a confronto.

Si può educare alla Pace? Durante la Tavola Rotonda organizzata  in occasione  del Raduno Nazionale 2024 a Lignano Sabbiadoro, le associazioni CISV Italia, Amnesty International e Non Dalla Guerra si sono confrontate su questo importantissimo tema.

Questa iniziativa ha avuto come fulcro il dibattito tra diversi approcci educativi e attivistici legati ai temi della Pace. Perché se ne è sentita l’esigenza e perché proprio ora?

Pace nel mondo. A che punto siamo?

Il Global Peace Index 2023  ha rivelato che il livello medio di pace globale è peggiorato per il nono anno consecutivo, con un aumento delle morti dovute ai conflitti del 96% rispetto all’anno precedente. Il Global Peace Index (GPI) è il principale indicatore mondiale della pace globale, calcolato dall’Institute for Economics and Peace (IEP). Questo rapporto presenta la più completa analisi basata sui dati, per descrivere e classificare gli Stati e le regioni in base a fattori che ne determinano l’indice di pacificità, cioè l’attitudine di un determinato paese a essere considerato pacifico.

L’indice globale della pace viene calcolato utilizzando 23 indicatori qualitativi e quantitativi provenienti da fonti altamente verificate come ad esempio:

  • Il livello di sicurezza sociale e di protezione.
  • L’esistenza di conflitti interni o internazionali in corso.
  • La spesa militare.

peace

 

La Pace secondo Doris Allen

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la psicologa Doris Allen riteneva che la battaglia per un’organizzazione pacifica mondiale poteva essere vinta nell’ambito dell’apprendimento e dell’educazione alla Pace. La dott.ssa Allen riteneva altrettanto fondamentale cominciare dai bambini. Per questo ebbe l’idea di un’organizzazione che promuovesse la conoscenza e la comprensione interculturale in un mondo che aveva visto molte guerre e nel 1951 fondò CISV International. Oggi, dopo oltre 70 anni e sempre più numerosi conflitti in corso, è giusto interrogarsi se si può educare alla Pace attraverso l’apprendimento e la costruzione di legami e amicizie interculturali.

… Come psicologa specializzata nello sviluppo e nella crescita, sapevo che potevamo capovolgere la nostra prospettiva e guardare ai bambini come potenziali attori del cambiamento sociale. Sapevo che il modo in cui avrebbero preso le loro decisioni da adulti si sarebbe basato su atteggiamenti ed emozioni sviluppati negli anni pre-adolescenziali. Sapevo che l’ultima speranza per una pace duratura era affidata proprio ai bambini.

Doris Allen

Tavola rotonda. Tre associazioni a confronto

La Tavola rotonda ha visto la partecipazione di figure attive di tre organizzazioni: per Amnesty International gli attivisti Marco Forza e Lucia Petrarota; per Non Dalla Guerra gli attivisti Tommaso Carrieri e Beatrice Alexandra Todesco; mentre il CISV Italia è stato rappresentato da Vittorio Manfredini e Giorgio Zanella, trainer del Comitato Programmi e Formazione. Moderatore Matteo Calautti, Consigliere Nazionale CISV Italia. Qui il suo racconto dell’evento:

La giornata si è aperta con una sessione introduttiva nella quale ogni associazione ha presentato le proprie iniziative e il proprio impatto nel campo dell’educazione alla pace, delineando obiettivi, metodologie e target di riferimento. Questo ha permesso di esplorare le differenze e le similitudini tra i modelli proposti, gettando le basi per un dialogo fruttuoso.

Il cuore dell’evento è stato il dibattito intenso e partecipativo sulla libertà di espressione e sul ruolo dell’educazione formale nel sistema scolastico, temi che hanno suscitato un vivace scambio tra gli ospiti e il pubblico. Quest’ultimo, composto da una varietà di partecipanti tra cui alumni, genitori e giovani del Junior Branch, ha arricchito la conversazione con ottimi spunti di riflessione ed esperienze personali.

La Tavola Rotonda non è stata solo un’opportunità di dibattito, ma anche un momento di crescita collettiva e riflessione per l’associazione. Essa ha offerto uno spazio per il CISV Italia di mettersi in gioco, confrontarsi con realtà associative diverse e rafforzare il proprio impegno verso la costruzione di una società più giusta e pacifica.

L’evento si è concluso con una sfida a rinnovarsi e migliorarsi, nonché la spinta verso potenziali collaborazioni su progetti futuri che possano promuovere efficacemente la cultura della pace in Italia.

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