Cisv e Amnesty International insieme per un appello alla pace

La pace come diritto umano. La pace come obiettivo della cittadinanza attiva. Questi sono due valori condivisi dal CISV e Amnesty International. Per questo lo scorso 21 settembre, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, il Junior Branch CISV Italia ha organizzato una diretta YouTube invitando come guest speaker Riccardo Nanni, volontario di Amnesty International, per proporre un dialogo sulla cittadinanza attiva per la pace.

 

International Day of Peace 2020 – IDP 2020

La Giornata Internazionale della Pace, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981, è celebrata ogni 21 settembre come il giorno del “cessate il fuoco” una giornata dedicata al rafforzamento degli ideali di pace, attraverso l’osservazione di 24 ore di non violenza. Quest’anno l’International Day of Peace 2020 è declinato in modo un po’ particolare, perché, con lo slogan “Shaping peace together”, si vuole mettere in luce l’importanza dell’impegno dei singoli nella costruzione della pace, in un momento in cui tutto il mondo ha visto chiaramente che il vero nemico con cui combattere è la pandemia che sta sconvolgendo il pianeta.

Questa chiave di lettura, legata al concetto di cittadinanza attiva, è particolarmente in linea con i valori del CISV, come con quelli di Amnesty International, che tradizionalmente lotta per il rispetto e l’implementazione dei diritti umani.

Ma la pace è un diritto umano?

Questa è la prima domanda che i ragazzi del Junior Branch hanno voluto porre a Riccardo Nanni, che, oltre al suo impegno pluriennale in Amnesty, è dottorando in relazioni internazionali. In effetti il diritto alla pace non fa parte della Dichiarazione universale sui diritti umani. Il diritto alla pace ad oggi è invocato nella Dichiarazione onusiona sul diritto dei popoli (dove non è visto come diritto individuale, ma come diritto collettivo) e nella Dichiarazione sul diritto al godimento della pace, visto piuttosto non come diritto in sé, ma come stato che possa permettere agli individui di godere degli altri diritti umani.

Educare e ispirare alla pace

Insomma, se la pace come diritto umano è ancora questione controversa dal punto di vista della normativa internazionale, sono diverse le organizzazioni che, come CISV e Amnesty International sono attive per educare ed ispirare soprattutto i giovani ad un mondo pacifico e più giusto.

Molte sono state le domande che i ragazzi del JB hanno posto a Riccardo, ma la maggior parte verteva su come diffondere questo messaggio nel mondo e nelle diverse culture senza toccare corde sensibili dal punto di vista valoriale. Da questo punto di vista il volontario di Amnesty è stato molto chiaro. I valori dei diritti umani (includendo anche il diritto alla pace) sono fondamentali e vanno considerati come universali, ma ci sono paesi e regioni del mondo o anche semplicemente ambienti in cui è meglio avvicinare e sensibilizzare i vari target piuttosto su basi materiali e pratiche (mettendo in luce, ad esempio, le ricadute positive per la società e per l’economia) piuttosto che sugli aspetti valoriali, dove si possono incontrare ostilità culturali.

Pace e cittadinanza attiva

In generale, per tornare alla questione della cittadinanza attiva e alla sua relazione con la costruzione delle pace, tema dell’IDP 2020, Riccardo ritiene che sia molto importante, più che teorizzare, mostrare esempi concreti e personali, che sono quelli che hanno maggiore impatto soprattutto sui giovani. E conclude la sua intervista con un messaggio forte sull’importanza di ogni forma di impegno sociale da parte dei giovani. Un altro valore che Amnesty condivide con il CISV e che mostra anche come sia importante per la nostra organizzazione proseguire nella strada dell’apertura al dialogo con le altre organizzazioni, in particolare con LMO (Like-Minded Organization), con cui si condividano valori, come è peraltro indicato anche nello strategic plan 2017-20 e pure in quello nuovo in fase di approvazione.